domenica 4 maggio 2008

LA MORATTI: NON SARA L'EXPO DEL CEMENTO


l’Expo: «Vogliamo che sia l’Esposizione universale della solidarietà. Milano diventerà sempre più bella e sempre più verde, migliorerà la qualità della vita. Non ci sarà il cemento che qualcuno teme, non è nello spirito dell’Expo». Una città futura da inventare anche grazie a intese trasversali: «Cercheremo di mantenere lo spirito che è prevalso fino a qui tra maggioranza e opposizione in consiglio comunale, in Provincia, in Regione e a livello nazionale per costruire una città, una Regione e un’Italia migliore». A Milano dedica un panegirico: «È bella dentro, generosa, accogliente, operosa, ospitale. È un esempio che merita di brillare nel mondo».Verde e solidarietà. Una risposta, anzi due, a Adriano Celentano, leader spirituale di coloro che temono un boom di speculazioni immobiliari, e al cardinale Dionigi Tettamanzi, l’arcivescovo di Milano che dopo aver criticato lo sgombero del campo nomadi alla Bovisasca, ha festeggiato l’assegnazione dell’Expo a Milano e chiesto che grazie all’evento la città torni a essere «città del dialogo».La Moratti parla con toni che accolgono entrambe le richieste e ricorda che il simbolo dell’Expo 2015 non sarà un edificio ma un ente che coordinerà gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo, provvedendo alla costruzioni di ospedali, scuole, centri di ricerca: «Non ci sarà una torre e nemmeno un grattacielo altissimo ma ci sarà un centro per lo sviluppo sostenibile del mondo. Sarà un Expo in cui ogni cittadino del mondo deve sentirsi protagonista, in una rete di solidarietà e cooperazione». È andata oltre: «Lavoreremo - ha aggiunto - perché l’Expo possa portare a Milano più lavoro e qualità della vita possibile, ma non dimentichiamoci di chi nel mondo soffre».

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